Quando si parla di e-bike, o di bicicletta a pedalata assistita, un buon punto di partenza è sfatare un falso mito. Questa moderna bici non è un parente stretto dei motorini. Al contrario, stiamo parlando di bicicletta a tutti gli effetti: due pedali, due ruote (talvolta tre), un manubrio, due freni e l’obbligo di pedalare. Dunque di fare fatica. Ecco svelata l’anima dell’e-bike, il mezzo che stringe un’alleanza tra il biker – che pedala – e un motorino elettrico, che assiste il ciclista restituendo un’assistenza modulabile in funzione del livello selezionato tramite un pratico computerino di bordo.
Anche in Italia l’e-bike è un vero fenomeno in espansione continua. Tanto che nel 2019 nel Belpaese sono state vendute ben 195 mila bici a pedalata assistita (+13% rispetto al 2018; dati Confindustria Ancma – Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori). Basti pensare che nel 2015 le vendite erano di 56 mila unità per capire meglio il “boom” che sta vivendo questa moderna bicicletta.
Come funziona e come scegliere un’e-bike? Com’è fatta, e quali tipologie esistono? Quanto costa? Domande ricorrenti. Una bici che, apparsa dapprima in montagna e nel mondo dell’off-road, ha rapidamente conquistato terreno nel settore delle biciclette da trekking e turismo, arrivando più di recente ad affermarsi anche tra i “puristi” appassionati di bici da corsa e gravel bike. Scopriamo dunque nel dettaglio le caratteristiche delle e-bike con alcuni consigli pratici per scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze.
Cos’è una e-bike
La base di partenza di una e-bike è molto simile a quella di una bicicletta tradizionale detta anche “muscolare”. Anche se è utile sgombrare il campo da ogni equivoco: oggi la gran parte delle e-bike è sviluppata, dal foglio bianco alla realizzazione, appositamente per essere una bici assistita, studiando pesi, geometrie e caratteristiche per ottimizzare il risultato finale. Alcuni anni or sono, invece, le prime e-bike erano in buona sostanza delle bici tradizionali ai quali veniva aggiunto il sistema motore-batteria.
Telaio, manubrio, sella, pedali, trasmissione – cambio, deragliatori, corone, pignoni – sono dunque la base di una e-bike. La caratteristica specifica? Essere dotata di un motore elettrico collegato a una batteria (in alcuni casi due batterie). Nel momento in cui il biker pedala e quindi sviluppa forza, il motorino restituisce un’assistenza elettrica che permette di ridurre (anche di molto) la fatica. Soprattutto durante le salite più impegnative. Tramite un apposito computerino di bordo installato sul manubrio è possibile scegliere il livello di assistenza: la scala prevede, in genere, un numero variabile da 3 a 5 livelli (da quello minore a quello maggiore).
In alcuni casi è possibile spegnere del tutto il motore elettrico, operazione non consigliata per il fatto che la bici a pedalata assistita è senza dubbio più pesante di una muscolare, dunque difficile da condurre a motore spento. Alcuni modelli di e-bike montano un sistema elettrico che non necessita la selezione di un livello di assistenza, il quale viene regolato in automatico in funzione della pedalata e della tipologia di percorso (pianeggiante, in salita…).
Perché scegliere una e-bike
Scegliere una bicicletta è questione di cuore, gusti, portafogli ed esigenze pratiche. Variabili soggettive. Certamente l’e-bike, superato un certo scetticismo diffuso fino a pochi anni or sono (in particolare tra gli appassionati di bici da strada), mostra di possedere diverse caratteristiche allettanti.
Con l’e-bike si riduce la fatica (non si azzera, affatto: questo dipende dalle intenzione di chi la conduce), modulandola in funzione dell’esigenza e del momento. In settimana si può raggiungere il posto di lavoro, anche in estate quando la temperatura sale, con serenità. Nel tempo libero si può programmare un’escursione outdoor per divertimento, sapendo di poter affrontare un numero di chilometri e un determinato dislivello senza troppi problemi.
Tra i vantaggi dell’e-bike la capacità di “accorciare” le distanze tra gruppi o coppie di biker: si pensi alla possibilità di organizzare un’escursione con amici o partner, ciascuno con diversi livelli di allenamento e resistenza fisica, con la certezza di poter raggiungere tutti la destinazione con il sorriso.
Come si guida un’e-bike?
Come una qualunque bicicletta. Salendo in sella e pedalando. Per una gestione ottimale della batteria, però, è necessario mantenere una pedalata “fluida” e continua, scegliendo con attenzione i rapporti del cambio. Bisogna infatti evitare di avere, per esempio, un cambio troppo “duro” per il percorso che si sta seguendo, aspettandosi che sia il motorino elettrico a compiere tutta la “fatica”. Operazione sbagliata e che stressa eccessivamente la batteria, riducendone anche di molto la durata.
E-bike: cosa sapere tra motori, batterie e autonomia
L’“anima” dell’e-bike è il sistema elettrico. Il motore è di norma alloggiato nel movimento centrale, a vantaggio di una corretta distribuzione dei pesi, oppure nel mozzo della ruota posteriore.
La batteria nei modelli più moderni è generalmente inglobata nel tubo obliquo del telaio, completamente (o parzialmente) celata da un’apposita carena. Il risultato? La bicicletta appare una tradizionale due ruote. Nei modelli meno recenti e più economici, invece, la batteria può essere più visibile e – specie nelle city bike – alloggiata sul porta-pacchi posteriore. Per legge, in Italia, la velocità massima di una e-bike con motore acceso è di 25 km/h: superata tale soglia, il motore va in stand-by.
Oggi esistono in commercio diverse tipologie di unità motore-batteria firmate da aziende italiane e straniere.
L’autonomia con un ciclo di ricarica (che avviene tramite la presa domestica da 220 Volt)? Dipende da alcuni fattori: peso del biker, tipologia di percorso (dislivelli) e della pedalata. In ogni caso i sistemi più performanti assicurano 100 e più chilometri (alcune Case dichiarano fino a 220 chilometri).
fonte VIAGGI CORRIERE
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